Grazie di aver accettato la nostra intervista. Vuole spiegare ai lettori qual è il suo lavoro?
Sono editor alla Neri Pozza. In sostanza mi occupo delle acquisizioni di romanzi, e qualche volta saggi, dall’estero.
Qual è la linea editoriale di Neri Pozza? Che tipo di opere pubblicate?
La Neri Pozza pubblica innanzitutto narrativa e saggistica di qualità. A parte questo, cerchiamo di scoprire le nuove tendenze della narrativa internazionale. Dalla narrativa orientale al nuovo romanzo americano, dalla giovane letteratura europea ai nuovi talenti dei paesi emergenti, dalla letteratura di viaggio alla grande saggistica internazionale.
Sono certa che i nostri lettori siano curiosi di conoscere come funziona il procedimento di selezione delle opere. Probabilmente, come la gran parte degli editori, ne riceverete un gran numero. Come sceglie i testi da pubblicare?
Certo, riceviamo proposte dai nostri scout americani e inglesi, da agenti letterari internazionali e da quelli italiani e anche direttamente dagli editori stranieri. Oltre a questo facciamo un lavoro di ricerca, spesso attraverso i siti che parlano di letteratura, oppure sfogliando giornali e riviste letterarie. A parte ciò, abbiamo creato negli anni, una rete di relazioni, per esempio con editor stranieri, con i quali scambiamo consigli e opinioni.
Qual è l’aspetto più bello del suo lavoro?
Il mio è un lavoro molto vario e interessante. Passo parecchio tempo a leggere e questo mi permette di scoprire ogni giorno un mondo nuovo. Ovviamente c’è anche un lato molto pratico, che comprende la scelta delle copertine, la stesura di testi di presentazione, il lavoro con l’ufficio stampa, l’ufficio marketing e la rete di vendita. Personalmente trovo bello essere coinvolta in tutte queste mansioni e quindi conoscere tutti i processi che portano un manoscritto fino alla libreria. Il momento più emozionante resta tuttavia quello in cui, dopo la lettura di un manoscritto, ci si rende conto di avere tra le mani un grande libro, oppure un nuovo autore di talento.
E quello più noioso?
Controllare i rendiconti forse…
Neri Pozza accetta proposte di traduzione? In che forma?
Sì. Abbiamo diversi collaboratori che non soltanto traducono per noi, ma che ci tengono anche informati sulle novità in uscita nei paesi che seguono. Si tratta spesso di lingue che io non conosco, come il giapponese o le lingue scandinave. In questi casi, i miei traduttori mi mandano una scheda di lettura dell’opera in questione.
Qual è il consiglio che desidera dare agli aspiranti traduttori per arrivare nella maniera più efficace alle redazioni?
Riceviamo tantissimi curriculum ogni giorno. Non c’è purtroppo tempo di guardare tutto. Penso possa essere una buona idea farsi sponsorizzare da un traduttore che già collabora con l’editore.
Quanto interviene l’editor nella scelta del titolo? I traduttori quanta voce in capitolo hanno su questo aspetto?
Il titolo lo scegliamo noi in casa editrice, dopo averne parlato tutti insieme. Ovviamente i nostri traduttori fanno delle proposte che quasi sempre vengono accettate. Anche perché non capita poi così spesso di cambiare rispetto al titolo originale dell’opera.
Quanto secondo lei un traduttore dovrebbe considerare il “lettore tipo” della casa editrice per cui traduce?
Penso sia fondamentale mantenere lo stile dell’autore e tradurre in un italiano bello e corretto. Al lettore tipo ci pensiamo già noi, quando scegliamo il libro.
Le va di parlarci di un’opera cui si è dedicata e che le ha dato particolare soddisfazione?
Abbiamo appena pubblicato Nella luce e nell’ombra di Mark Helprin. Helprin è un autore già affermato negli Stati Uniti e anche in Italia ha avuto grande successo, proprio di recente, con Storia d’inverno, un romanzo pubblicato diversi anni fa e poi rilanciato da noi all’inizio dell’anno con l’uscita del film. Nella luce e nell’ombra è stato uno dei primi romanzi che ho letto per Neri Pozza, quando ho cominciato a lavorare con loro nel 2011. Me ne sono innamorata dopo poche pagine. Helprin ha una scrittura eccezionale, molto poetica ed evocativa. Un compito non facile per un traduttore, ma Isabella Zani, che se ne occupata, ha fatto un ottimo lavoro.